
#Perunariapulita è il progetto della Regione del Veneto per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della qualità dell’aria e per far conoscere semplici accorgimenti che tutti possono mettere in atto per preservare questo patrimonio comune.
Da dove arrivano le emissioni
Per ragioni geografiche e di densità di popolazione, il territorio della Pianura Padana è da sempre un’area critica per la qualità dell’aria. Ossidi di azoto, polveri sottili, ammoniaca e altre sostanze dannose per la salute umana e l’ambiente vengono emesse in atmosfera anche dalle nostre attività quotidiane, ma le fonti principali sono legate alle attività agricole e di allevamento, ai trasporti, al riscaldamento domestico, all’industria e alla produzione di energia.
L’accordo di Bacino Padano
Per difendere la qualità dell’aria, le amministrazioni locali e regionali dell’area geografica del Bacino del Po hanno siglato un accordo con l’obiettivo di realizzare una serie di azioni comuni per ridurre le emissioni. Secondo l’Accordo di Bacino Padano i principali settori su cui agire sono:
- riscaldamento domestico e combustione di biomasse
- trasporti
- industria ed energia
- agricoltura e allevamento
Iniziamo dal riscaldamento!
Il riscaldamento domestico e in particolare la combustione di biocombustibili come legna da ardere e pellet, sono i settori su cui i cittadini possono incidere di più con i loro comportamenti, contribuendo ad abbattere le emissioni e a migliorare l’aria che respiriamo.

L’importanza delle biomasse come fonte di energia termica domestica
Le biomasse legnose sono annoverate tra le fonti di energia rinnovabile e svolgono un importante ruolo nella lotta ai cambiamenti climatici perché sono “carbon-neutral”. Questo significa che durante la combustione emettono la quantità di anidride carbonica accumulata per fotosintesi dalla pianta da cui derivano, nel corso della sua vita vegetativa.
Se da un lato privilegiare le fonti rinnovabili disponibili sul territorio come le biomasse legnose ha importanti ricadute positive in termini socioeconomici (con un valore aggiunto che rimane praticamente tutto sul territorio) e occupazionali, dall’altro il loro scorretto utilizzo comporta elevate emissioni di polveri fini in atmosfera.
Una passione antica
Storicamente e culturalmente, l’Italia è un paese che apprezza riscaldarsi con la legna. Secondo i dati ufficiali Istat (2020-2021), circa 4 milioni di famiglie impiegano biomassa legnosa per riscaldarsi: circa 18,7 milioni di tonnellate complessive, di cui 2,7 sono rappresentate dal pellet e 16 dalla legna da ardere.


Emissioni di polveri sottili, criticità da risolvere insieme
Per cogliere in pieno i vantaggi di questa soluzione è fondamentale però impegnarsi a risolvere la sua principale criticità: il riscaldamento domestico a biomasse legnose produce polveri sottili. In alcuni territori, in particolare nelle regioni del bacino del Po, tra cui anche il Veneto, le biomasse costituiscono una delle principali fonti di particolato PM10. La maggior parte delle emissioni di PM10 viene da vecchie stufe e caminetti, con tecnologie di combustione superate. Il 70% degli apparecchi installati in Italia ha più di 10 anni di vita e contribuisce all’86% del PM10 derivante dalla combustione domestica di biomassa.
Bruciare biocombustibili, soprattutto in stufe o caldaie vecchie o utilizzate in modo scorretto produce polveri sottili molto pericolose per la salute e per l’ambiente.
Questa campagna nasce per diffondere la consapevolezza dell’importanza dell’uso corretto della legna e degli effetti negativi per la salute di una combustione non responsabile.

Le misure della Regione del Veneto per la qualità dell’aria
Fin dal 2004, il Veneto ha attivato misure per il risanamento dell’atmosfera previste dal Piano Regionale per la Tutela e Risanamento dell’Atmosfera (PRTRA) e dal Nuovo Accordo di Bacino Padano, sottoscritto dalla nostra Regione con il Ministero dell’Ambiente e le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte (anno 2017).
Il Veneto ha disciplinato l’esercizio e l’installazione degli impianti termici a biomasse in modo coordinato con le altre regioni del Bacino Padano, prevedendo il possibile utilizzo e installazione solo per determinate categorie di impianti, con elevata certificazione ambientale basata sul DM 186/2017 che riporta la classificazione “a stelle”. Con D.G.R. n. 238 del 2 marzo 2021, l’azione regionale è stata ulteriormente implementata e rafforzata in seguito alla sentenza di condanna all’Italia di novembre 2020 della Corte di giustizia europea per i continui superamenti dei valori limite giornalieri di PM10.
Condanna della Corte di Giustizia UE
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha avviato un contenzioso e condannato l’Italia per reiterata inosservanza dei valori limite giornalieri del PM10 fissati dalla Direttiva UE sulla qualità dell’aria (direttiva 2008/50/UE attuata con d.lgs. 155/2010). Questo porterà a possibili gravose sanzioni pecuniarie per inadempimento, fino a quando non saranno rispettati i valori limite.
La situazione attuale
Negli ultimi dieci anni, grazie alle misure introdotte da Ministero e Regioni la qualità dell’aria è molto migliorata. Sono stati fatti importanti passi in avanti sul fronte del miglioramento tecnologico di stufe e caldaie ma anche sul fronte della qualità dei biocombustibili, delle installazioni, manutenzioni e conduzione degli impianti termici. Tuttavia i miglioramenti intervenuti non sono ancora sufficienti, con necessità quindi di ulteriori misure.
Le misure strutturali ed emergenziali del Veneto
In Veneto è ancora in funzione un numero troppo elevato di generatori obsoleti e poco performanti: questi ostacolano la necessaria accelerazione del processo di miglioramento della qualità dell’aria.
La Regione del Veneto ha quindi introdotto misure strutturali ed emergenziali che disciplinano l’esercizio e l’installazione degli impianti a biomasse.
A fronte di misure limitative, la Regione promuove il turnover tecnologico degli impianti tramite bandi di finanziamento per la sostituzione degli impianti termici a biomassa legnosa.

Tutti insieme #Perunariapulita
Questa campagna, fortemente voluta dalla Regione del Veneto, punta a promuovere un comportamento virtuoso e consapevole da parte dei cittadini sul tema delle emissioni di polveri sottili da riscaldamento, diffondendo semplici azioni in grado di ridurre drasticamente le emissioni complessive del comparto.
#Perunariapulita è anche un impegno a “fare squadra” tra Istituzioni, Associazioni, operatori del settore e utenti, ovvero i cittadini. Solo con una forte collaborazione tra tutti i soggetti interessati sarà possibile difendere il patrimonio comune della qualità dell’aria.