La Qualità dell'Aria - Aria Pulita
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Il contesto
L’inquinamento atmosferico è il fenomeno di alterazione della normale composizione chimica dell’aria, dovuto alla presenza di sostanze in quantità e con caratteristiche tali da alterarne la salubrità. L’inquinamento atmosferico viene valutato attraverso il monitoraggio della qualità dell’aria ambiente, realizzato grazie alla presenza sul territorio regionale di una rete di centraline fisse, che misurano in continuo tutti gli inquinanti previsti dalla normativa.
Il Veneto fa parte delle regioni del Bacino Padano, un’area che presenta delle caratteristiche morfoclimatiche e antropiche peculiari, che influiscono in modo determinante sulla qualità dell’aria. Nella Pianura Padana vive infatti circa il 40% della popolazione italiana, oltre 23 milioni di persone, che complessivamente producono più del 50% del PIL nazionale, rendendo quest’area uno dei luoghi più densamente popolati ed industrializzati d’Europa. Allo stesso tempo il bacino del Po dal punto di vista morfologico si presenta come una vasta pianura circondata su tutti i lati da montagne (Alpi ed Appennini), ad eccezione del confine orientale dove si affaccia sull’Adriatico, che però è un mare chiuso e poco profondo. Questa conformazione rende la Pianura Padana un’area tra le meno ventose del continente, in cui le masse d’aria, specialmente nel periodo invernale, sono spesso soggette a fenomeni di stagnazione, durante i quali si intensifica l’accumulo degli inquinanti atmosferici al suolo.
Il contributo dovuto alle emissioni antropiche in atmosfera del bacino padano, di per sé non dissimili da quelle presenti anche in altre aree d’Europa ugualmente sviluppate, unito alla specificità orografica e meteoclimatica del territorio, hanno fatto sì che la qualità dell’aria sia stata da sempre considerata una tematica centrale nelle politiche ambientali della Regione su cui porre la massima attenzione e sui cui focalizzare strategie e risorse.
Il tema della buona qualità dell’aria non si risolve dentro i confini regionali, ma ha bisogno di essere affrontato con un approccio su più larga scala. Per questo la Regione del Veneto partecipa a progetti di più ampio respiro per monitorare, studiare e migliorare il bene comune più prezioso: l’aria che respiriamo.
Cosa fa la Regione del Veneto
La Regione del Veneto è da anni impegnata attivamente nel miglioramento della qualità dell'aria. Già nel 2004 è stato adottato il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell'Atmosfera (PRTRA), che è stato successivamente aggiornato nel 2016 con la Delibera del Consiglio Regionale n. 90/2016. Inoltre, la Regione del Veneto collabora attivamente con le altre regioni del Bacino Padano per migliorare la qualità dell'aria. Nel 2017, infatti, ha sottoscritto insieme al Ministero dell’Ambiente e alle Regioni Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte, il “Nuovo Accordo di Bacino Padano” (DGR n. 836/2017) il quale mirava alla definizione di misure comuni da applicare uniformemente sul territorio padano, stante la natura ubiquitaria dell‘inquinamento atmosferico che grava su quest’area, al fine di conseguire la riduzione della concentrazione degli inquinanti presenti in atmosfera.
L’applicazione di queste misure e il sopravvenuto progresso tecnologico hanno portato nel corso degli anni seguenti a risultati incoraggianti. La qualità dell’aria è indubbiamente andata migliorando, come testimoniano i dati rilevati dalla rete di monitoraggio allestita e gestita da ARPAV. Alcuni degli inquinanti, considerati critici all’entrata in vigore della Direttiva 2008/50CE, come il biossido di azoto, sono oramai stabilmente al di sotto dei valori limite di concentrazione previsti dalla normativa. Le polveri sottili, in particolare il PM10, pur avendo fatto registrare una significativa riduzione delle concentrazioni sul lungo periodo, presentano ancora diffusi superamenti del valore limite giornaliero.
È per questa ragione che la Regione del Veneto, a seguito della condanna della Corte di Giustizia Europea allo Stato italiano del 10.11.2020, per i superamenti dei limiti fissati per l’inquinante PM10, ha adottato un ulteriore Pacchetto di misure straordinarie (DGR n. 238/2021 prorogata con DGR n. 786/2024) che prevede una serie di azioni di natura sia strutturale che temporanea, sia impositiva che incentivante, la cui applicazione riguarda ambiti quali il traffico veicolare, il riscaldamento civile, le attività agricole e zootecniche, al fine di ridurre l’inquinamento atmosferico. Queste misure aggiuntive rafforzano quelle già previste dal Piano Regionale per la Tutela e Risanamento dell’Atmosfera del 2016 che coinvolgono anche altri settori, come ad esempio quello delle attività produttive, e in definitiva mirano a ridurre:
- Le emissioni primarie (dirette) di particolato atmosferico (PM10 e PM2.5), che si originano soprattutto dal settore del riscaldamento domestico, principalmente dall’utilizzo delle biomasse legnose;
- Le emissioni di ossidi di azoto (NOx), che costituiscono un precursore per la formazione del particolato fine in atmosfera (particolato secondario), si formano nei processi di combustione, e annoverano tra le principali sorgenti quella del traffico veicolare alimentato da combustibili fossili;
- Le emissioni di ammoniaca (NH3), che si originano quasi totalmente dalle attività del settore agricolo e zootecnico, e costituiscono con gli ossidi di azoto i principali precursori in atmosfera di particolato fine secondario.
Nel 2021, con la Delibera della Giunta Regionale n. 1537, è stato avviato un ulteriore procedimento di aggiornamento del Piano, che si è concluso nel 2025 con la Delibera n. 377 del 15.04.2025. Il nuovo PRTRA include obiettivi ambiziosi, mirati a garantire un progressivo e ulteriore miglioramento della qualità dell’aria.
La Regione del Veneto è impegnata a realizzare politiche incentivanti finalizzate alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e ha adottato nel corso degli anni numerose iniziative volte alla riduzione delle emissioni. Per conoscere i Bandi in corso visita la pagina “Incentivi e agevolazioni” .
Il monitoraggio
In base alla normativa comunitaria (Direttiva 2008/50/CE) e nazionale (D.Lgs. 155/2010), il territorio è suddiviso in agglomerati e zone, su cui effettuare le misure e le valutazioni di qualità dell’aria.
In Regione Veneto, la vigente zonizzazione è stabilita dalla DGR n. 1855/2020.
Per vedere la corrispondenza Comuni-zonizzazione clicca qui.
E’ affidato all’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV) il compito di monitorare lo stato della qualità dell’aria sul territorio regionale con riferimento a tutti gli inquinanti critici identificati dalla normativa nazionale.
Il monitoraggio avviene grazie a una rete di centraline distribuite sul territorio della regione ed è integrato dall’utilizzo della modellistica a scala regionale.

fonte ARPA Veneto
Il bollettino PM10
Nel periodo dal 01 ottobre al 30 aprile di ogni anno, per tutto il territorio regionale con l’esclusione della zona “Prealpi e Alpi”, Arpav emette un bollettino di allerta PM10 con la valutazione dei livelli di concentrazione giornalieri del PM10 e l’identificazione di possibili episodi di accumulo.
La valutazione viene effettuata in Comuni e stazioni assunti come riferimento per una determinata area, ed è valida per tutti i Comuni rientranti in tale area.
Per vedere la corrispondenza Comuni - Area clicca qui.
Per consultare il bollettino PM10, accedi alla pagina dedicata nel sito web di ARPAV Bollettino PM10.
I livelli di allerta
Il bollettino PM10 viene emesso nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì.
Il primo livello di allerta (arancio) si attiva in caso di 4 giorni consecutivi misurati e previsti di superamento del limite di legge giornaliero del PM10. Se gli sforamenti misurati e previsti si protraggono per oltre 10 giorni consecutivi si attiva il secondo livello di allerta (rosso). Il rientro al livello di allerta 0 (verde) avviene con almeno due giorni consecutivi di rispetto del valore limite giornaliero misurati e previsti.
Il bollettino ha efficacia dal giorno successivo alla sua emissione, lasciando alle amministrazioni comunali il tempo necessario per dare comunicazione alla popolazione della variazione del livello di allerta.
Per ulteriori informazioni al pubblico sui livelli di PM10 accedi alla pagina dedicata nel sito web di Arpav (Informazioni al pubblico).

fonte ARPA Veneto
La nuova app ARPAV Ambiente mette a disposizione una serie di informazioni riguardanti la qualità dell’aria, la situazione pollinica e lo stato della balneazione. Aggiungendo una o più stazioni aria o pollini ai preferiti, l'applicazione invia le notifiche in presenza di superamenti del PM10 o aumento di concentrazioni previste per i pollini.
Il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera fornisce tutte le informazioni sullo stato della qualità dell’aria in Veneto, definendo gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento atmosferico e le misure di risanamento necessarie per raggiungerli. In particolare l’Allegato A1 alla DGR 377 del 15.04.2025 contiene le schede in cui sono elencate tutte le misure e le relative azioni operative, suddivise per settori emissivi strategici (ENERGETICO, TRASPORTI, AGROZOOTECNICO E PRODUTTIVO).
SETTORE ENERGETICO:
Le misure e le azioni che riguardano il settore Energetico si concentrano in particolare sulla riduzione del PM10 primario legato all’utilizzo di biomasse legnose per il riscaldamento domestico. Nello specifico le azioni operative mirano a limitare l’utilizzo degli impianti a biomasse obsoleti, a promuovere la diffusione di impianti di ultima generazione, altamente performanti, oltre che ad informare e sensibilizzare la popolazione sul corretto uso della legna come combustibile.
SETTORE TRASPORTI:
Le misure che riguardano il settore dei Trasporti si concentrano sulla riduzione delle emissioni di ossidi di azoto e PM10. Le azioni operative mirano a promuovere strategie di mobilità sostenibili, limitando l’utilizzo di veicoli privati a combustibile fossile, ad esempio incentivando i cittadini all’utilizzo del trasporto pubblico locale o promuovendo la mobilità ciclabile; altre azioni incentivano la sostituzione dei veicoli privati altamente emissivi con mezzi di ultima generazione meno inquinanti (veicoli elettrici o ibridi), prevedendo anche divieti di circolazione nei mesi invernali (dal 1 ottobre al 30 aprile) delle categorie di veicoli più inquinanti.
SETTORE AGROZOOTECNICO:
Le misure che riguardano il settore Agrozootecnico hanno come obiettivo la riduzione delle emissioni di ammoniaca, precursore del particolato. Le azioni sono orientate all’utilizzo più consapevole dei liquami, agrozootecnici, con restrizioni agli spandimenti nel semestre invernale, quando sono vietate altresì le pratiche di abbruciamento dei residui agricoli e forestali; inoltre sono previste azioni di incentivazione economica per la copertura delle vasche di stoccaggio dei liquami e la corretta gestione dei reflui zootecnici negli allevamenti.
SETTORE PRODUTTIVO:
Le misure che riguardano il settore Produttivo hanno come focus la riduzione delle emissioni di ossidi di azoto, particolato e composti organici volatili. Viene promossa l’adozione delle migliori tecnologie disponibili anche in impianti non sottoposti ad autorizzazione AIA, al fine di massimizzare l’efficienza produttiva e ridurre significativamente l’impatto sull’ambiente e l’atmosfera. Altre azioni intendono rendere più omogenee le prescrizioni contenute nelle autorizzazioni a carattere generale e definire standard emissivi per ambito produttivo.
Il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Aria (PRTRA) rappresenta uno strumento fondamentale per affrontare in modo sistemico e concreto il problema dell’inquinamento atmosferico nella Regione del Veneto. Attraverso un insieme articolato di misure settoriali, mirate e integrate, il Piano punta a ridurre le emissioni degli inquinanti in aria, promuovendo pratiche più sostenibili, tecnologie innovative e il coinvolgimento attivo dei cittadini. Solo attraverso l’attuazione efficace di queste azioni sarà possibile garantire un miglioramento progressivo della qualità dell’aria e tutelare la salute pubblica e l’ambiente.